Manutenzione TM: pulizia periodica per più efficienza

Come ogni banca dati che si rispetti, anche le memorie di traduzione vanno sottoposte a un controllo periodico. I sistemi CAT più elaborati dispongono di funzioni integrate per una pulizia delle TM semplice e veloce. Ma il problema spesso è un altro: come evitare di investire troppo tempo in un’attività solitamente non retribuita? E come fare pulizia se lo sporco non si vede? Ecco alcune regole salvatempo.

Con l’andare del tempo e senza la giusta attenzione, le TM possono trasformarsi in un’accozzaglia di dati traboccante di infinite varianti sintattiche e terminologiche, doppioni, traduzioni obsolete o inutili e, ovviamente, anche errori. Queste unità di traduzione non solo mettono a rischio la correttezza e la coerenza delle traduzioni che, come sappiamo, per la qualità del servizio sono fondamentali, ma appesantiscono le TM compromettendo la performance del CAT. Ecco perché è indispensabile sottoporle regolarmente a un attento controllo. Con l’aumentare degli incarichi cresce però anche il tempo da dedicare alla pulizia. E allora: come evitare di investire troppo tempo in un’attività che nella maggior parte dei casi non è retribuita e, per dirla tutta, anche un po’ noiosa? E come riuscire a distinguere le unità di traduzione valide dalle «TM spazzatura»? Procedere in modo sistematico è possibile, per esempio seguendo le regole seguenti che, nel mio caso, si sono rivelate estremamente utili.

Prevenire è meglio che curare

Una delle regole più importanti di cui tenere conto è che la manutenzione delle TM comincia dalla creazione del progetto. Indipendentemente dal CAT utilizzato risulta infatti essenziale preimpostare le TM aggiungendo informazioni come il nome del cliente e del progetto ed eventualmente anche il rispettivo numero o ambito specialistico. Questo non facilita solo il filtraggio permettendo una ricerca più mirata delle TM da correggere o eliminare, ma anche le operazioni di import ed export per lo scambio dei dati tra i vari sistemi. Un’altra informazione utile può essere la tipologia del testo, come nel caso di clienti per i quali valgono regole diverse a seconda del mezzo di comunicazione (per esempio l’utilizzo del termine «e-mail» sul sito, ma «posta elettronica» nelle lettere commerciali, di conseguenza contrassegniamo le TM con parole chiave come «sito web» e «corrispondenza»). Occorre insomma elaborare una strategia lungimirante per cogliere al volo le dinamiche evolutive del cliente in questione ed essere in grado di effettuare eventuali modifiche in poco tempo e con maggiore facilità.

Esempio di categorizzazione in SDL Trados Studio:

Esempio di categorizzazione in Across:


Sì a correzioni ad hoc e appunti

Ci rendiamo conto della presenza di unità di traduzione errate, obsolete o inutili soprattutto mentre traduciamo, cioè passando in rassegna le proposte automatiche del CAT per un determinato segmento. È vero che interrompere il lavoro non è il massimo, ma è altrettanto vero che rimandare non serve a gran cosa perché a lavoro ultimato difficilmente ci si ricorda degli errori. Conviene quindi agire subito, e per farlo non è neanche necessario lasciare l’editor. In SDL Trados Studio, ad esempio, basta cliccare con il tasto destro del mouse (nella finestra dei risultati) sulla rispettiva unità di traduzione per modificarla o eliminarla, mentre in Across le apposite icone si trovano nel Search Center, solitamente in basso a destra (vedi immagine). E se non è proprio possibile interrompere il lavoro per qualche minuto, cerchiamo almeno di inserire un commento o di prendere nota dell’errore in un file separato.

Opzioni in SDL Trados Studio:

Icone in Across:


Funzioni di aggiornamento e manutenzione CAT

La maggior parte dei sistemi CAT dispone di funzioni integrate per una pulizia delle TM semplice e veloce. Oltre alla correzione manuale delle singole unità di traduzione, con SDL Trados Studio e Across è possibile individuare i doppioni, impostare filtri di ricerca avanzata ed effettuare modifiche di gruppo con la modalità batch o con la funzione trova e sostituisci. Questo ovviamente presuppone che si sappia cosa correggere o eliminare, ad esempio se ci accorgiamo di aver utilizzato più volte un equivalente inadatto. Ma attenzione ai doppioni: non è infatti detto che tutte le unità di traduzione doppie siano necessariamente «TM spazzatura». Riallacciandomi all’esempio delle varianti terminologiche (cioè la scelta del cliente di utilizzare «e-mail» per il sito web e «posta elettronica» per la corrispondenza) è evidente che eliminare ciecamente tali unità potrebbe causare dei problemi, sempre che detti termini non siano già presenti nel database terminologico con le rispettive indicazioni di utilizzo.

Ricerca mirata dei «soliti noti»

Chiamo i «soliti noti» quelle unità di traduzione che contengono errori ricorrenti e pecche tipografiche, ma anche le unità inutili come collegamenti ipertestuali, date e simili. Se ad esempio nella fretta tendiamo a fare degli errori che sfuggono al controllo ortografico («accordo» e «accorgo», «sole» e «sola», «volta» e «volt» eccetera) la funzione di ricerca ci permette cercare e verificare questi termini nel loro rispettivo contesto. Lo stesso vale per i collegamenti ipertestuali, rintracciabili inserendo «http» o «www». In SDL Trados Studio è anche possibile effettuare la ricerca utilizzando le espressioni regolari (regex) e i caratteri jolly (wildcards). Due piccoli esempi: con la regex «\w.\.\w» individuiamo ogni carattere alfanumerico (\w) seguito da un punto (\.) e da un altro carattere alfanumerico (\w) come «w.s» e «l.c» nell’indirizzo «www.sdl.com», mentre la regex «\d\. \w» trova un numero (\d) seguito da un punto (\.), da uno spazio ( ) e da un carattere alfanumerico (\w) come «27. Oktober». Allo stesso modo è possibile individuare strafalcioni tipografici come gli spazi doppi, la punteggiatura incoerente e così via. Nel post di maggio Typografie-Check: Schlusskontrolle leicht gemacht è disponibile una check-list delle incoerenze tipografiche più ricorrenti, mentre la ricerca utilizzando i caratteri jolly e le espressioni regolari sono disponibili, tra gli altri, sul sito di supporto di Microsoft Office (per esempio Ricerca e sostituzione di testo o altri elementi oppure Trovare e sostituire testo utilizzando le espressioni regolari).

La prova del nove con Excel

Nonostante la loro praticità, alcune delle funzioni di manutenzione dei sistemi CAT andrebbero ottimizzate, in modo particolare la ricerca dei doppioni. Per quanto riguarda SDL Trados Studio, la ricerca si limita ai doppioni presenti nella lingua di partenza e individuare quelli della lingua di arrivo rende necessaria l’inversione delle lingue e quindi la creazione di una nuova TM (ad esempio con l’app SDLTmReverseLangs). Al contrario, Across offre la possibilità di eliminare automaticamente i doppioni presenti sia nelle unità di traduzione della lingua di partenza, sia in quelle della lingua di arrivo in due modalità batch diverse, non permette tuttavia di verificarli prima dell’eliminazione. In questo caso è meglio non fidarsi e fare la prova del nove, semplicissima, con Excel, senza la necessità di scaricare programmi o applicazioni per la conversione:

  1. Effettuare l’export della memoria di traduzione e salvare in formato tmx.
  2. Aprire una nuova cartella Excel, quindi aprire il file tmx.
  3. Excel ci avverte che il file potrebbe essere danneggiato o non sicuro: cliccare su «Sì».
  4. Excel ci chiede in che modo aprire il file: cliccare su «Cartella di lavoro di sola lettura».

Le unità di traduzione si trovano nella colonna «/body/tu/tuv/seg», ora non resta che selezionarla e cliccare su Home → Formattazione condizionale → Regole evidenziazione celle → Valori duplicati → OK.

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Patrizia Napoli 

Fachübersetzerin MA · Traduttrice specializzata MA

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